Descrizione
L'imponente parco rappresenta un felice esempio di giardino botanico di
epoca borbonica che, ai rari esemplari arborei, vede alternarsi episodi
evocanti architetture classiche.
Il Tempio di Venere, o gli stessi resti del castello, sono testimonianze
della volontà dei Borbone prima, e dei Cortchacow poi, di mantenere in
vita le memorie di questo luogo.
Al piacere di un drink si aggiunge il fascino mutevole del parco; le
vetrate continue sembrano trasformarsi in un'ideale filtro in grado di
coniugare l'emozione della natura con le suadenti note del piano-bar.
Numerosi e rari esemplari di Washingtonia filifera e Washingtonia
robusta e Lìvistonia Jubaea spectabilis, Yucca elefantibes e Yucca
messicana e, sopratutto, Gingko biloba, una specie ormai in estinzione.
ancora tantissimi arbusti... e fiori, in un'incredibile fantasmagoria di
forme e colori che realizzano un felice connubio tra la ricchezza della
natura e l'opera dell'uomo. |
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L'albergo interamente progettato ed arredato
da Gio Ponti nel 1962, ancora oggi mantiene inalterato il carattere
originale impresso dal progettista.
I trenta disegni di pavimento che disposti in modo diverso compongono
l'impiantito delle cento camere dell'hotel, congiuntamente ai ciottoli
ceramici ed alle placche maiolicate di Melotti, conferiscono alla
struttura un armonico insieme sapientemente articolato sui toni del bianco
e del bleu.
Le camere, che
ancora oggi mantengono inalterato il design originale di Gio Ponti,
dispongono sia sul lato Mare, che sul fronte parco, di terrazza (o
balcone), telefono, linea modem fax, Tv satellitare,
aria condizionata, minibar.
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La piscina grande (con acqua
di mare) concepita da Ponti più quale "specchio d'acqua per ninfe
boschive" che non come mero bacino per nuotatori, venne così descritta dal
progettista: "...donde emergono isole per i classici atteggiamenti alla
Récamier o alla Paolina, di femminili bellezze; e dalle acque emerge una
scala di cemento, per salirvi e poi inabissarsi in tuffo...
L'alternativa alla piscina è la spiaggia privata. Arenile o scogli; la
piattaforma in cemento o la tranquilla sosta al ristorante "al mare", con
le sue specialità a base di pesce, la cucina continentale o un'ottima
"pizza":
C'è solo l'imbarazzo della scelta!
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un semplice manicure. |
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Storia
L'originaria Villa Poggio Siracusa, ed il suo parco vennero realizzati nel
1792 dal Conte di Siracusa Paolo Leopoldo di Borbone. Successivamente
acquistata dal Principe Costantino Cortchacow, cugino dello zar Nicola 11
e dalla consorte Maria Sturdza (le cui iniziali sono ancor oggi visibili
sul cancello d'ingresso del parco), la villa conobbe un periodo di grande
splendore culturale, grazie alla costante frequentazione dell'aristocrazia
dell'epoca.
Le iniziative mondane, promosse dai Cortchacow, annoverarono, tra l'altro,
l'esibizione della grande Giulia Sedowa, prima ballerina alla Corte di San
Pietroburgo, le cui minuscole impronte dei piedi vennero impresse sul
pavimento marmoreo del terrazzo (ancor oggi visibile).
Tra le opere pregevoli custodite ancor oggi nella villa, il prezioso
pavimento della camera da letto della principessa, realizzato dall'insigne
pittore Filippo Palizzi. |
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Tariffe 2009
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